agosto perturbazione album in circolo
Pop Rock

Il famoso mese più freddo dell’anno

“Agosto è il mese più freddo dell’anno”, dice la canzone dei Perturbazione. Un paradosso talmente incredibile che ha fatto breccia in una generazione intera di ascoltatori che ogni primo agosto la postano regolarmente. Sfido i siti di meteo a pubblicare una frase più clamorosa, sfido i marketer a formulare un headline più buttadentro, sfido i cantanti a comporre la-canzone-nazionale-del-mese-di-agosto che riesca a sostituire questa.

Almeno per un giorno sul calendario, Agosto è uno schiaffo ai tormentoni estivi, smorzati da questa parentesi malinconica in cui le bussole impazziscono, gli orologi si fermano, le viti girano in senso antiorario, i venti soffiano al contrario.

Agosto è la seconda traccia dell’album dei Perturbazione In circolo, e le parole finali della canzone che la precede (La rosa dei 20) dicono “come rimpiangi gli anni fa / giorni sbagliati ma diversi / responsabilità…” per dare l’idea di quale tipo di scenario emozionale introduce all’ascolto noi che siamo fatti così, che per ascoltare una canzone a volte mettiamo l’intero cd dall’inizio.

Agosto è un mese crudele, cinico e baro, che ti dà tutto, ma ti toglie anche tutto. È un mese che può far nascere un amore, oppure ucciderlo, o entrambe contemporaneamente. Ci presenta nuove persone, ne allontana altre, crea e ingarbuglia e rovina amicizie. Ci lascia pericolosamente liberi. Agosto è come la guerra, un formidabile acceleratore della storia. La storia tua, ovviamente, quella con la “s” minuscola. Quando finisce Agosto ti ritrovi estremamente diverso da come l’hai iniziato, molto più di quanto ti possa accadere con Luglio, Settembre e tutti gli altri mesi. Ma può essere anche completamente fermo e immobile, e segnarti lo stesso una ruga al giorno nel quadro della tua gioventù che hai nascosto in soffitta. Comunque vada, ne esci un po’ matto. Naturale che una band dedichi una canzone al mese più problematico che sia stato inventato.

D’altronde ogni mese ha la “sua” canzone famosa. Novembre ha quella dei Guns N’Roses. Luglio ha quella di Riccardo Del Turco. Settembre, incredibilmente, ne ha tantissime, tra cui Green Day, PFM, Fine Before You Came e altri. Agosto ha la sua “Wake me up when Agosto ends” oppure “Impressioni di Agosto” oppure “Capire Agosto” in quella dei Perturbazione, se mi concedete tre battute per ridere da solo.

Ho sempre ascoltato Agosto con una piccola dose di sospetto. Parla di solitudine e del freddo che soffia dentro, ma in cuor mio mi sono sempre ribellato al fatto che questo accada proprio nel mese che idealizzo come periodo di liberazione (sbagliato), vacanza (inesatto), serenità (completamente falso) per tutti e persino per me. Mi commuovo sul ritornello “Se non è vero che hai paura / non è vero che ti senti solo / non è vero che fa freddo / allora perché tremi in questo agosto?” e odio commuovermi con le canzoni, odio quando mi smascherano, mi scoprono.

L’album In circolo dei Perturbazione usciva nel 2002. L’anno successivo si registrava in Italia l’agosto più caldo di sempre. Buffa coincidenza per la band con il nome più meteorologico che ci sia. Nello stesso 2002 iniziavo a suonare rock e a guardarmi intorno, ad annusare la musica e a sentire l’aria che tirava in città, e il nome che girava nei posti giusti era proprio quello, scritto così: perturbazióne con la “p” minuscola e la “ó” con l’accento acuto, come è ancora adesso. Erano la nuova promessa della musica di Torino, li vidi per la prima volta dal vivo all’Hiroshima, con il cantante Tommaso più ricciolone che mai che scendeva a cantare tra il pubblico, cosa che era la prima volta che vedevo fare.

Credo che In circolo dei Perturbazione sia uno dei primi album-paradigma del periodo aureo degli “anni zero indie vero” nella definizione copyright Max Collini*. Forse non è pienamente rappresentativo della Torino di quegli anni, perché in città andavano forte le cose subsoniche, ma è sicuramente caposaldo della “mia” personale città che spesso si trova fuori città.

L’album l’ho ricomprato nel 2011 in versione estesa col secondo cd “fuori dal giro”, contenente brani dell’ep Agosto, inediti, rarità. Nel libretto ci sono ricordi scritti da ciascun membro del gruppo (Tommaso Cerasuolo, Elena Diana, Rossano Lo Mele, Gigi Giancursi, Cristiano Lo Mele, Stefano Milano, e l’attuale bassista Alex Baracco) sull’epoca in cui componevano e registravano il disco. Nel secondo cd c’è anche la cover in italiano di Get me away from here, I’m dying dei Belle and Sebastian (Portami via di qua, sto male). Qualcuno li definiva “i Belle and Sebastian italiani!”

Il 2002 se scrivo veloce con la tastiera diventa 2022. In vent’anni cambiano tante cose, che se ci penso mi vengono le vertigini. Quest’anno Agosto è il mese più freddo di sempre. Odio quando le canzoni hanno ragione, e sanno le cose di me senza che io gli abbia detto niente. Anche se voglio sempre fare l’originale, e non nominare mai la canzone che nominano tutti nel momento in cui la nominano tutti, stavolta Agosto sia. Se non è vero che hai paura…

* Le magliette “Non sono più quello del primo album” probabilmente devono qualcosa alle magliette di Max Collini “Sono stato indie prima di te”. Quindi propongo le mie e stavolta anche le sue.

MySpiace è su Instagram. E anche i Perturbazione.

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

Potrebbe piacerti...

6 commenti

  1. Bello il video animato, che allora qualche tv musicale mandava. Però visto il testo le magliette dovrebbero essere più pesanti, con le maniche lunghe…
    e non dimenticate “September gurls” di Alex Chilton.

    1. Bella September Gurls. Potrei giocarmela tra un mese!

  2. Non la conoscevo, ma la me di qualche anno fa si sarebbe trovata completamente in questa canzone. È vero, l’estate è un po’ una parentesi, e agosto ci porta a chiuderle in fretta e furia, lasciando il contenuto della parentesi così com’è

    1. Ti ringrazio, sono sempre contento di condividere le canzoni dei Perturbazione, band che amo

  3. Proprio vero. Agosto non ti lascia quasi mai come ti ha trovato, soprattutto i quegli anni lì. Confesso che all’epoca faticavo a comprendere il testo e preferivo la rosa dei 20. Buffo come vent’anni dopo sia considerata, a ragione, una piccola perla. Una bella full immersion nell’ultima epoca dell’ingenuitá

    1. La rosa dei 20 anni, praticamente.
      (Scusa, solita battuta per ridere da solo)

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.