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Roger Waters, nero cancellature, Rosso Floyd

È più forte di me: ogni volta che qualcosa viene ritirato dal commercio, mi affretto a procurarmelo prima che sparisca dalla circolazione. È accaduto con una copertina sbagliata, accade oggi con una “copertina plagiata”.

Amo dilettarmi di somiglianze, coincidenze e plagi, per esempio sul sito della Biblioteca Musicale Andrea Della Corte e in mille polemicotti su Indie Dischi. Stavolta la notizia ha poco di musicale, ma visto che riguarda il mai troppo amato Roger Waters non mi sono sentito di ignorarla.

Nero su bianco

La copertina dell’ultimo album di Waters, secondo il giudice, è un plagio delle “cancellature” dell’artista concettuale Emilio Isgrò. La sentenza ha imposto il ritiro dal commercio di tutte le copie in Italia. Il giudizio è controverso (c’è anche parere di critico d’arte a sua volta controverso) ma il fatto è che tutte le copie fisiche e digitali di “Is this the life we really want?” dovranno sparire dai negozi fisici o virtuali.

Insomma, il fatto che la vendita di un album sia cancellata per questioni di cancellature è qualcosa che non mi potevo proprio perdere.

Molto immediato individuare lo stile delle cancellature. Molto più difficile stabilire con certezza il plagio. Vedo spesso la cancellatura “alla Isgrò”, per esempio, su tante copertine dei libri: è una mia piccola ossessione. Infatti avevo fatto un paio di foto al Salone del Libro, un anno fa, perché sapevo sarebbero tornate utili alle mie piccole ossessioni. Non sono a conoscenza se Isgrò abbia autorizzato l’utilizzo in questi casi particolari. Però…

cancellature emilio isgrò cancellature emilio isgrò

Roger Waters vs. the pig

Le cancellature sull’artwork del disco di Waters, invece, devono qualcosa a un altro immaginario. Le abbiamo viste mille volte nei film di spionaggio, o al telegiornale. Sono i tipici documenti secretati della CIA, coperti da un tratto nero sulle frasi “scomode”. Sono gli omissis dei segreti di Stato, delle informazioni riservate, filtrate da una censura di tipo militare o politico.

E sappiamo quanto l’inglese Roger Waters sia avverso al presidente americano Donald Trump, al riarmo, alle guerre, alla chiusura delle frontiere… insomma al mondo-Trump in generale. Dopo averci già detto in concerto che “Trump is a pig“, Waters ribadisce il concetto in molte delle nuove canzoni. E appena aperto il libretto, le cancellature si posano sulla faccia del Presidente, con scritta seguente:

roger waters donald trump

Ascoltando il disco di Waters mi ritorna in mente “Living With War” di Neil Young, di cui avevo parlato sempre sul sito della Biblioteca. Due album scritti da non americani, ma diretti senza mezzi termini al Presidente USA in carica (nel caso del canadese si trattava di George W. Bush).

Rosso Floyd

E sempre a proposito di Roger Waters, oltre ad ascoltare il suo disco – qualunque sarà la copertina – vale la pena anche leggere un romanzo che lo riguarda, e lo racconta ai tempi dei Pink Floyd. È “Rosso Floyd” di Michele Mari. Iniziato e finito in 24h. In questo stupefacente racconto di fantasia, Michele Mari ricostruisce tutta la storia dei Pink Floyd attraverso “testimonianze” immaginarie di musicisti, collaboratori, membri del gruppo, personaggi inventati, spiriti animaleschi e arcani.

michele mari rosso floyd

(Vuoi la mia frase per la fascetta? Per me Michele Mari che parla dei Pink Floyd è come David Foster Wallace che parla di Roger Federer.)

Ci sono misteri nella storia del gruppo che resteranno tali, come l’allontanamento di Syd Barrett, il rapporto controverso di Waters con gli altri componenti, il senso delle liriche di alcune canzoni. Forse solo un racconto onirico e visionario è in grado di avvicinarsi alle verità mai svelate sul passato dei Pink Floyd. “Rosso Floyd” è qualcosa di questo tipo. E sono molto verosimili le deposizioni dell’Uomo Cavallo, nel romanzo lo “spirito” di Roger Waters, che dei Pink Floyd è stato il… cosa esattamente?

Essere l’ex dei Pink Floyd

Tenendo conto che i Pink Floyd sono uno dei gruppi più indefinibili della storia, è ancora più difficile trovare una definizione per Roger Waters. Diresti che è un artista? No, l’artista è Syd Barrett. Diresti che è un musicista? No, il musicista è Dave Gilmour. Autore? Generico. Paroliere? Ridicolo. Cantante? Inesatto. Dentro il romanzo di Michele Mari c’è la definizione che in via provvisoria mi sembra più vicina alla realtà: “il Lirico”. Prendo questa definizione così come viene dalla bocca dell’Uomo Gatto, che non è quello di Sarabanda, ma è David Gilmour nel romanzo.

In via definitiva, se ci penso meglio, l’ex Pink Floyd Roger Waters è appunto un ex. L’ex vivente più ingombrante, più decisivo, più potente e straziante che possa esistere per un’abbandonata band. Per ex come lui non c’è cancellatura che tenga.

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

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