Ultima settimana fra queste quattro mura gialle. Mi sembra di averci passato una vita, o pochi mesi, non ho ancora capito bene. Andrò a scontare i prossimi anni di esistenza in zona San Paolo. Dopo questi anni nei quartieri Santa Rita e San Donato, il nuovo omonimo santo viene come logica conseguenza.
Ultimi scatoloni da fare, ma nei traslochi la vera abilità è un’altra: bisogna essere spietati, buttare via più roba possibile. Svuotando armadi, rovistando cassetti, ritrovamenti pericolosi sono sempre in agguato. Lettere, foto, amori eterni, tesori di gioventù, fantasmi dal passato. Bisogna essere spietati.
Ultima pizza da Pizza Speedy, probabilmente la migliore d’asporto in questa città. Ultima spesa all’A&O. “Ultimo chupito in Cadrega”.
Ultima colazione al bar dei CoccodrIlly. Il barista, un po’ attempato, una mattina si lamentava del fatto che aveva lasciato un minuto la macchina in doppia fila per aprire il bar e già erano arrivati i “coccodrilli” a fargli la multa. Ripeteva con gusto questa parola, “coccodrilli”, che adorava usare al posto di vigili o del più torinese e palindromo “civic”. E’ quindi diventato il bar dei CoccodrIlly, per la felice combinazione con l’insegna del caffè.
Ultima festa in Villa Pinelli, venerdì scorso siamo stati anche onorati della visita dei carabinieri.
Ultimi dischi, ultimi libri, ultimi caffè, ultimi esseri umani che vengono a visitarmi o quantomeno a ripararsi dal mondo di fuori. I vicini non sentiranno più queste chitarre. Il disordine prenderà confidenza con altre superfici. Sarà un’altra la sede per le buone intenzioni, i discorsi seri, i segreti, le bici, le voci. Le luci dei lampioni si accendono con una fiammella rosa, siamo ancora seduti sulla panchina dei giardinetti ed eravamo abituati che fino alle otto c’era il sole, neanche abbiamo finito di pensare ciò che stiamo pensando e i lampioni sono già gialli a pieno regime, le giornate si accorciano di nascosto e arriverà il freddo e non vedremo più i lampioni accendersi seduti sulla panchina, ma affacciati alla finestra. Un’altra, però.
Ultime albe. Ultimi accorgimenti per la gestione delle sbronze.
Ultimo post scritto da qui.
“Un ultimo sguardo commosso all’arredamento, e chi s’è visto s’è visto”
e dire che lo sapevo.
invece questo pezzo mi ha raggiunto come una notizia inaspettata, come quando leggi le cose e ti sembrano più vere che solo se le senti.
su via schina ne avrei molte da raccontare, parete di lattine, P. che grida poco casino là fuori, pomeriggi di thè e biscotti, amici veri.
e pronostici sui capodanno, i miei momenti preferiti.
quel pronostico su capodanno sarebbe da incorniciare
decisamente, ho bell’è pronta una cornice per te, te la porto per inaugurare la nuova casa
e in quel pronostico, non si direbbe, ma ero stata anche troppo ottimista; è stato l’anno quello più all’agghiaccio, caro il mio plinio, eeeh si
bellissimo post. ho traslocato da poco e ho buttato una quantità di reperti inimmaginabile per poi intristirmi a vedere che tutta la mia roba entrava in due trolley e qualche scatolone. come dicevano, “the less you own the more freedom you have, so i went home and threw it all away”.
magari! ogni cosa che butto mi sembra un sacrificio insostenibile! zero libertà per me
Buon trasloco Plinio, i termini “prossimi anni di esistenza in zona San Paolo” mi fanno capire con quanto entusiasmo e ottimismo tu stia affrontando il tutto. YU-HUU!
P.S. 20 dicembre: ministri e fast animals and slow kids all’hiro, ci vediamo? Ciau! (con la U alla piemontese, come “i civic”)
buona idea, è anche il mio compleanno
e allora daje, che se trovi ancora i biglietti sei fortunato