Io mi Bugo ancora

Se sei casalingo e ami il fuoco del fornello come me, avrai apprezzato la mia piccola collezione in ordine cromatico di accendini scarichi per accendere il gas.

Bugo è una specie di accendino scarico, perché comunque il fuoco lo accende, anche se non è più animato dalla fiamma dell’ispirazione. A dire il vero se provi e riprovi sfregando il pollice una volta ogni dieci la fiammella esce. Bugo è Gesù che sbaglia qualche miracolo, eppure i discepoli continuano a seguirlo e non lo rinnegheranno mai (anche se c’è sempre il solito stronzo – che certamente non sono io).

A spiegarla in un’altra maniera, Bugo è il Vasco dei cantautori strani, come dimenticare la Torino dei “cantautori strani”, epoca-cuscinetto battuta a sbronze in San Salvario tra il declino dei gruppi rock e l’ascesa dei cantautori normali. Bugo aveva evidentemente già a suo tempo attraversato tutti questi periodi, ma tutti lo amiamo per il suo periodo strano.

A spiegarla in un’altra maniera ancora, c’è il concerto classico all’Hiroshima Mon Amour (perché i suoi contatti sono sempre gli stessi?). Poteva essere il Bugo scazzato, quando ci prova ma non ce la fa, o quando non ci prova ma ce la fa, quando fa canzoni a richiesta oppure non fa il bis, bluesman o rockstar, quando vuole che qualcuno salga a suonare, oppure si porta dietro Joe Valeriano o chi va a lui… è stato due o tre di questi, per Oca Nera ho scritto com’è andata qui.

Come non volergli bene? Ma lui vuole bene a noi? Secondo me di noi gli frega nulla, ecco perché gli vogliamo bene!

Bugo TVB x sempre, però stai facendo il doppio gioco, faccio finta di niente ma l’abbiamo capito tutti: sui dischi provi a fare il cantante positivo e radiofonico, invece nei concerti sei matto pazzo folle e incendi le folle. Continua pure così, caro, e beccati la mia profezia: entro due o tre anni Sanremo. E allora, oltre a un epico “ve l’avevo detto”, potrò raccontarvi la seguente cosa: