“Lonerism”: parola che neanche so se esiste, che tradurrei come “solitarismo” o più liberamente “asocialità”. Questo viaggio in piena psichedelia ’67 degli australiani Tame Impala è nulla di nuovo per carità, un po’ manieristico, ma suona insolito in un periodo in cui non esce nulla del genere. Ascoltato in macchina, girando ossessivamente le solite quattro vie in cerca di un posto, rende la ricerca del parcheggio un’esperienza ipnotica, quasi lisergica.
Ho avuto il piacere di assistere a un concerto dei giovini Le capre a sonagli. Cazzoni ma cazzuti, una gran botta elettrica. Eppure che sorpresa, il disco “SaDiCapra” ha una pasta molto più acustica, ragliante, pelosa. Qualche dettaglio mi gasa, come in “Mazurka della morte” uno Sean-Sean che fa molto Sergio Leone, o la “Note d’amor” che sembra ansimata dallo zombie di Michael Jackson. Non so se preferire la loro versione elettrica o acustica, e questa indecisione in sé aggiunge valore a questo loro lavoro un po’ “bestiale”.
“Ecco” Niccolò Fabi: la canzone “Una buona idea” è un colpo di genio. Il secondo singolo è così così. Alcuni pezzi sono assai ispirati ma questo cantautorato “incantato” non mi incanta mai davvero. Dice, e allora perchè lo ascolti? Boh magari mi ero sbagliato, a volte capita persino a me!
Sanremo l’ho seguito poco. Un’edizione con concetti e senza capezzoli, dunque mi chiedo perchè mai abbia avuto un’audience così alta, ma vista la classifica finale mi spiego tante cose. Vince uno dei talent, i più pacchiani (Modà) ovviamente sul podio, Elio premio della critica per una canzone più monotona che mononota, Marta sui Tubi quando canta non si capisce un’acca, il pezzo che vale di più (Silvestri) snobbato. Dunque sorprese zero, Sanremo è Sanremo pure stavolta. L’anno scorso c’erano molti più impresentabili, ma anche una canzone che resta tuttora insuperata:
grande plinio, non si capiva un’acca non lo sentivo dall’82, anzi scusa, dall’84.
su celeste gaia lascio a te il libero pensiero, sicuramente è tra le peggio vestite e pettinate della storia di san remo. e beccati sta frangetta và
eppure quando mi fa vedere “carlo” scritto sulla mano mi conquista
hoccapito ma ‘ndò va co sta frangia
e il trucco da infermiera di villa serena
p e r c a r i t à