Società & costume

Zero parcheggio a San Salvario

Vabbè fai tutta via Madama, butta un occhio per vedere se c’è parcheggio, va bene il primo che trovi. Niente. Ficcati nelle viette, può darsi ci sia qualche posto… guarda lì, no è passo carraio… guarda là, no è per gli handicappati… cazzo di handicappati! Vabbè facciamo il giro di corso Marconi. Ecco trovato, anzi no si sta mettendo quella lì con la Panda… sta puttana! Vabbè continua… E qui ci stai? Proviamo… merda non ci entro, potevano mettersi un po’ meglio sti stronzi… Non so secondo te qui sulle strisce mi fanno la multa? Meglio non rischiare, l’altra volta mi hanno dato 80 euro… vabbè prosegui in via Nizza, qualcosa troveremo. Cos’è quello, carico/scarico? No, handicappati pure quello… eccheccazzo! Ma gli altri saranno arrivati? Secondo me pure loro stanno diventando vecchi a cercare parcheggio… e questo davanti si muove? Solo handicappati ci sono in sta città? Meno male che gira a destra, vai dritto. Occhio alla vecchia che attraversa la strada… non sembra apprezzare il poco tempo che le rimane… mi sa che dobbiamo rifare tutto il giro. Qui in corso Vittorio non c’è un cazzo, gira di nuovo nelle viette… guarda questi, stanno andando via? No, stanno parcheggiando… chiedi a quell’altro che ha le chiavi in mano, “ehi, stai andando via?” no neanche quello… oh ma oggi in San Salvario c’è il mondo!

[45 minuti dopo…]

Oh guarda quello esce! Metti subito le doppie frecce. Oh ma quanto ci mette ad avviare il motore? Finalmente muove il culo… Boh siamo lontanissimi dal locale ma se stiamo ancora a cercare arriva l’ora di tornarsene direttamente a casa…

[15 minuti dopo…]

Oh ma porca puttana si era liberato un posto proprio davanti al locale! Mabbbaffanculo và

Il locale una volta si chiamava in un altro modo e ancora prima si chiamava in un altro modo ancora, insomma è quello che sta davanti al kebabbaro. Gli altri forse sono al locale che sta dietro a quell’altro che sta nella stessa via di un altro locale ancora. Poi c’è uno che l’hanno chiuso, e un altro che ci chiude. Poi c’è uno che c’è troppa gente, e un’altro che c’è mai nessuno. Poi c’è uno che ci siamo già stati troppe volte, e un altro che non ci siamo mai stati e non vorremmo mai rischiare di provare qualcosa di nuovo? Ogni fine settimana a San Salvario il copione è sempre uguale, non c’è alcuna differenza con i centri commerciali.

E dopo alcune ore di normale amministrazione (cazzeggio, birrette, vodka sour) e copione appunto sempre uguale, ci stavamo dirigendo verso la macchina per tornare a casa. Girato l’angolo, dalle finestre aperte di un terzo piano usciva musica e casino, c’era una festa, in una casa di chissà chi. Fu così che Corvina, con un po’ di fantasia e un po’ di fortuna, è riuscita a farci aprire, salire ed entrare. E da lì, signori, la serata è cambiata.

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

Potrebbe piacerti...

1 commento

  1. neanche a farlo apposta, ci veniva così bene

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.