Ieri abbiamo vinto gli US Open, l’hanno vinto due ragazze italiane, ma oggi una delle due lo perderà.
Ieri lo sport ha confermato una regola universale: le semifinali sono più belle delle finali. Oggi i giornali sono morbidi boccioli di rosa ancora freschi di rugiada, vorrei coglierli tutti e farne un mazzo variopinto, mi compro quello in cui c’è l’articolo di Gianni Clerici.
Ieri l’11 settembre di Serena Williams, oggi derby pugliese a New York.
Ieri tifo matto no stop con l’occhio sempre sui risultati in live streaming, oggi probabilmente maxischermo al pub, birra e tweet di @GeorgeSpalluto.
Ieri il dolce, oggi l’amaro, Vinci e Pennetta si contendono lo slam americano, non c’è un modo perché vincano tutte e due la finale?
Girl power. Le ragazze del tennis italiano sono le mie spice girls. Vinci, Pennetta, Errani, Schiavone hanno tutte raggiunto almeno una finale slam, Giorgi la testa matta della band è giovane e il suo momento arriverà.
Il momento di Roberta Vinci e Flavia Pennetta è arrivato a 32 e 33 anni, ho controllato su wikipedia, una è nata il giorno di Roberto Baggio, l’altra il giorno di George Harrison, insomma alcune fra le pochissime date di nascita che per me è naturale ricordarsi. Adesso che te l’ho detto chi preferisci?
Ieri non ci credevo, oggi è il momento dei “l’avevo detto…”, dei “pensa se avessi scommesso…”, ma davvero l’avessi detto o avessi scommesso non sarebbe mai accaduto.
È tutto perfetto così, adesso è ancora ieri, è il momento di massima felicità raggiungibile da un tifoso di tennis italiano. La finale di stasera rovinerà tutto. 😉