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Una telefonata non allunga la vita

cabina telefonica

Vi ho fatto parlare per anni e anni con la mia cornetta, adesso parlo io. Contenevo un telefono pubblico, ora che tutti avete i vostri piccoli telefoni privati sono una cabina telefonica inutile, e il 16 giugno 2015 mi rimuoveranno. In tutto questo tempo in cui sono stata operativa, quante conversazioni ho sentito, ah se questa cornetta potesse parlare. Le telefonate d’amore, le telefonate per lasciarsi, le telefonate per le emergenze, le telefonate al pusher per astinenza di eroina, le telefonate che allungano la vita. E non solo: quante persone sono passate qui dentro anche solo a ripararsi dalla pioggia, a pisciare, a limonare (ogni tanto qualcosa di più), a sfondare un vetro così per ammazzare la noia. Ai tempi d’oro c’era la coda per fare una chiamata, ma ho sempre garantito a tutti discrezione e privacy. Le telefonate con le monete da 20 centesimi, con le monete da 200 lire, addirittura con i “gettoni”, con le schede telefoniche. E i ragazzini che ne facevano la collezione, quanti passavano a curiosare se ce n’era una abbandonata da aggiungere alla raccolta. Ora non servo più a nessuno, morirò non per vecchiaia ma per uccisione, per decisione di un qualche pedante funzionario Telecom; la mia data di scadenza è fissata, la condanna a morte è definitiva. Mi rivolgo al gestore di questo blog di nostalgie 90s che gentilmente mi consente questo sfogo: vieni a provare l’ebbrezza di un’ultima chiamata da una cabina telefonica? Ma una telefonata non allunga la vita, almeno non la mia. E la vostra come va? Siete felici con i vostri telefonini privati? A pagare bollette con costi immaginari, a litigare col gestore che vi aggiunge servizi che non avete richiesto, a essere martellati da cento call center, a ricevere chiamate anonime da gente con i problemi, a mandare messaggi tanti e riceverne pochi e controllare le spunte blu su whatsapp, a essere rintracciabili e intercettabili 24h su 24, 7 giorni su 7? Io scomparirò perché ormai sono inutile, ma il problema non sono io, siete voi.

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

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6 commenti

  1. Elena dice:

    Creiamo un movimento popolare, un evento, uno show, un concerto, un qualcosa per salutare questo luogo di culto.
    E pure tutti gli altri.
    Che sparisce un pezzo di storia, la nostra.

    1. ci sarò! (e in generale per tutto ciò che possa esasperare le nostalgie e ostacolare il progresso ci sono)

  2. tu sei pronto per Viaggio al termine della notte, mio caro Plinio.

    è quanto mi sento di dire.

    1. sembra una minaccia

      1. ma che minaccia
        è un libro meraviglioso
        ma ci vuole rabbia e difficoltà all’accettazione e sano cinismo per amaralo come si deve
        è ora!

        1. è ora!

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