concerti 2012
Pop Rock

Tre concerti che non c’entrano nulla tra loro

(L’unica cosa che hanno in comune è che nessuno di loro ha suonato la mia canzone preferita)

Bruce Springsteen

Nell’attesa facevamo la ola, come allo stadio, anche perchè eravamo allo stadio. A giugno il sole tramonta tardi e sembra quasi strano che un concerto inizi quando non è ancora buio e oltre il palco si vede ancora un profilo post atomico di palazzoni di Milano. Visto dal terzo anello Bruce era piccolo così e non saprei dire se seguivo lui o i maxischermi, conoscevo una piccola percentuale del suo repertorio, ma la forza scorreva potente nelle sue vene, dopo tre ore e quaranta minuti ne volevo encore. Forse il Boss sta attraversando una seconda giovinezza, o una terza, una quarta. Forse semplicemente è sempre stato così e io me ne accorgo solo adesso. Se mi chiedi qual è il concerto più bello della mia vita ti rispondo questo, e ci ho riflettuto a lungo, ma l’avevo capito subito.

Radiohead

I mille km attraversati a piedi per raggiungere l’area concerto del parco delle Cascine di Firenze sono stati il cammino di penitenza che io, figliol prodigo che si riavvicina ai Radiohead dopo anni di distacco, sommamente meritavo. E’ stato anche il mio “battesimo”, se vogliamo strafare con le metafore bibliche: mai visti dal vivo. Le canzoni da Kid A in poi, rispetto a quelle dei primi album, sembrano (e sono) di due secoli differenti. Di due millenni differenti. Vecchio e nuovo testamento, eppure un libro unico. Due batteristi, beat schizofrenici, chi l’avrebbe mai detto, a un concerto dei Radiohead non si piange, si muove il culo, si balla. Quando la messa è finita, resta il ricordo di un concerto eccezionale, l’unica sua sfortuna è che prima avevo visto Springsteen.

Cesare Cremonini

Non ho mai capito se considerarlo un cantautore o un cantante o un personaggio o un musicista o che altro. Non l’ho capito neanche stavolta al Pala-qualcosa di Perugia. Quando fa il cantante si muove come Freddie Mercury, peccato che come band non ha i Queen (ha Ballo). Quando fa il personaggio è un po’ paraculo e lo ammette candidamente. Quando fa il musicista e si siede al pianoforte vince facile. Quando fa il cantautore è quando lo preferisco, perchè riesce a dire con invidiabile leggerezza che “l’amore è là dove sei pronto a soffrire, lasciare ogni cosa al suo posto e partire”. Avrei preferito un paio di pezzi Lunapop in meno e un paio di pezzi suoi solisti in più. O una cover dei Queen magari, ti dico magari per fare un esempio.

(Le mie canzoni preferite sono, rispettivamente, “Racing in the streets”, “Paranoid android”, “Maggese”)

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

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4 commenti

  1. ero con te a due su tre, direi che è un’ottima media.

    p.s. Ballo è un vero retarded

    1. grande corvina. ballo fa simpatia, fa pizzata degli ex compagni del liceo, fa anche un po’ bruciati al parco a fumarsi le canne. e su bruce mi sono dimenticato di menzionare gli olandesi accanto a noi, anche loro dopo 3h40′ ne volevano ancora, ma di birre (infatti sono restati lì a berne altre cento)

  2. Henry Polemica dice:

    Cremonini puppa. Uno che invece di pronunciare “te” prununcia “the” e fa il cantante è da prendere a scudisciate tutto il giorno. Sopravvalutato. Sugli altri nulla da dire.

    1. invece mi hai fatto pensare ad un’altra cosa che accomuna questi tre: quando cantano hanno tutti una pronuncia improponibile

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