todays festival 2022
Pop Rock

Bella Torino d’agosto ma solo se c’è Todays

Senza fare tanti giri di parole, TOdays è il festival di Torino, l’evento musicale che ogni anno attendo con più impazienza perché solitamente trovo la musica a me più affine. Ogni tanto c’è anche musica a me non affine, ma che piace alla gente a me affine, non so se mi spiego. Ehi avevo detto niente giri di parole! Dunque procedo direttamente con il programma dell’edizione 2022:

È un festival che spesso negli anni ho raccontato su questo blog, e anche sui social, e anche su altri siti come quelli di Rumore e Ocanerarock. Nel raccontarlo è sempre facile cedere all’emozione perché per tre giorni ti porta in un altro mondo, anche se sei di Torino e certi luoghi li conosci a memoria. Sarò un po’ troppo di parte? Stavolta cerco di dire cose più concrete per chi non c’è mai stato, o potrebbe esserci un giorno, oppure c’è stato tante volte e gli piace un sacco leggere di cose che sa già.

Todays nel 2021 è stato il primo festival in Italia (o comunque uno dei primissimi) che ha portato a compimento un cartellone che per metà era composto da artisti stranieri e – addirittura! – inglesi. Ricordiamo che l’anno scorso il 99% dei concerti in Italia era di artisti italiani, perché logisticamente impossibile programmare tour in Europa a causa della pandemia. Per non parlare delle zone extracomunitarie come la Gran Bretagna che avevano norme ancora diverse dalle nostre. Tempi di stenti e patimenti in cui non avevi idea di quando e se si sarebbero tenuti i concerti per cui avevi il biglietto. Un’epoca da dimenticare, ma che è giusto ricordare. Nell’edizione 2021 di Todays per la prima volta in due anni si è percepito un brivido di internazionalità. È stato quasi liberatorio.

Da qualche anno il festival propone solo artisti stranieri (eccetto il 2021 che vabbè, ne abbiamo già detto). In cartellone ci sono preferibilmente musicisti e band che arrivano a Todays come unica data italiana, oppure unica data nel nord Italia, oppure per la prima volta in Italia. Potrebbe essere definito il festival di musica “unica” a Torino? La direzione artistica di Gianluca Gozzi dà valore all’esclusività, al proporre esibizioni che altrove è molto difficile vedere. Non è una rassegna dove trovi un tipico artista italiano impegnato nei due mesi di tour estivo lungo la penisola (luglio al nord / agosto al sud) ma trovi praticamente il contrario: un artista internazionale che in Italia forse non gli verrebbe nemmeno in mente di venire, eppure eccolo qui. Grazii Torino!

Molti festival italiani si svolgono in posti esteticamente belli: borghi storici, aree naturali, location studiate per i grandi eventi. Todays invece ecco, come definire la zona? Barriera di Milano è quel tipo di quartiere di Torino per cui calza la definizione post-industriale. Oppure potresti dire che si svolge nel quartiere post-punk della città, per usare un’altra di quelle parole che vanno fortissimo. Qui non arriveranno mai le classifiche dei luoghi del cuore FAI, ma nel prato di Spazio 211 si sta benone ad assistere ai concerti, e almeno per qualche giorno all’anno un quartiere molto periferico e molto popolare diventa il centro della città, della vita, della musica. Bella la città d’agosto, dice il detto; bella anche Barriera di Milano per i giorni del festival.

Particolare non solo il luogo, ma pure il periodo. Todays si svolge in un weekend di fine agosto quando molti torinesi sono ancora in vacanza, e al festival si presenta il pubblico davvero motivato. Un posizionamento, per i miei gusti, felice. Se vi capita di leggere i report delle edizioni passate, molti decantano il dolceamaro sentimento di “fine dell’estate” (concetto che ho scritto anch’io in tutte le salse, più volte) che l’atmosfera del festival riesce diabolicamente a esasperare in maniera micidiale, romantica e irresistibile nell’esperienza del pubblico. Quasi come se fossimo al mare, o in campeggio, e queste sono le ultime canzoni e gli ultimi baci prima di tornare a casa a quella vita normale e ripetitiva che una piccola parte di noi in fondo non vede l’ora che ricominci.

Ma dopo sette edizioni* (che sarebbero otto se quella della pandemia non fosse stata annullata) nel 2022 mi sento sufficientemente segnato dalla vita, dall’anzianità, dall’attualità, dal caldo, dal cambiamento climatico, dall’idiozia politica, dalla pandemia, dalla geopolitica, dalla guerra, dalla crisi economica, dalla catastrofe energetica – pensare che nel 2021 si stava così bene! – che ho deciso di cambiare scenario emozionale. Da quest’anno in poi dico basta ai sospiri malinconici (che io stesso ho contribuito ad alimentare) sulla fine dell’estate, sull’addio alle vacanze, sulla città d’agosto. Stavolta si cambia registro: Todays Festival salvaci da questa estate. Grazii!

* La prima edizione di Todays è stata nel 2015, tra gli altri c’erano i Verdena che suonavano Endkadenz Vol. 2, prima di iniziare un ciclo eterno di silenzio. Così, tanto per dare l’idea di quanto tempo è passato dall’ultimo album dei Verdena.

Todays 2022 sarà a Spazio 211 dal 26 al 28 agosto: tutte le info su programma, workshop, orari, pomeriggi serate e nottate sono sul sito. I biglietti si trovano su Dice.

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

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4 commenti

  1. Ricordiamoli i tempi di stenti e patimenti, per dire ad esempio che i sindacati, quelli che il lavoro per tutti e aiutiamo gli ultimi, al loro Concertone, anziché portare musicisti che in questi anni hanno potuto suonare poco o niente, hanno preferito schierare, perlomeno nelle ore di “punta”, tutta gente che in tivvù ci sta pure troppo.
    E buon divertimento!

    1. Dell’ultima edizione del concertone non ricordo nulla, non c’è stata nemmeno una polemica. L’unica cosa che ricordo, due pazzesche Carmen Consoli e Marina Rei. Cmq purtroppo gli ultimi rimarranno gli ultimi, non so se ai musicisti freghi qualcosa dei sindacati, ma temo che la musica sia in crisi ancora di più che nella pandemia. TV forse ultima spiaggia per quelli che finora sono riusciti a entrare nel giro

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