Ero davanti alla tv e mi aspettavo come ogni lunedì il faccione di Gad Lerner e la sua trasmissione con gli intellettuali più intellettuali possibile, gli economisti più economisti possibile, i politologi più politologi possibile, tutti rigorosamente più sconosciuti possibile (non conosco mai più di un ospite su dieci). E invece, sorpresona: “I magnifici sette”, …
