Ripesco un file di due anni fa che non avevo mai postato, sul festival People Involvement (Frigento, AV, 14 agosto 2010). Gli stessi gruppi ormai hanno pubblicato nuovi dischi e questa nostalgia canaglia è buona solo per noi che si stava meglio quando si stava peggio. Ma non si butta via niente signora mia…
A Frigento in Irpinia soffia forte il vento sul campo sportivo, terrazzone intrespolato a far da guardia a colline e vallate. Si alza un po’ di polvere e il sole c’è e non c’è a seconda dei capricci delle nuvole barocche. E’ metà agosto e tira aria di festival, una di quelle cose da fare che finalmente c’è qualcosa da fare, te le programmi giorni prima, e ti devi organizzare con le macchine e partire presto se no non trovi parcheggio (ma non lo trovi neanche arrivando puntuale perchè molti altri sono stati molto più puntuali di te).
Ingresso gratuito. Cominciano le band emergenti, Guernica e Il Cielo di Bagdad, gli uni nostalgici del rock italiano anni 90, gli altri dediti a disegnare landscapes strumentali quasi floydiani.
La gente è ancora poca, non molta di più dei ragazzi e ragazze dello staff in maglietta blu; per ingannare il tempo durante i cambi palco ci sono gli stand di dischi, vinili, magliette e quant’altro. Abbondanza di birrette. C’è chi tira qualche calcio a un pallone, la disfatta dell’Italia al mondiale spagnolo sembra già così lontana. Si vedono qua e là alcuni artisti che si sarebbero esibiti di lì a poco… è lui o non è lui? Certo che è lui… Celo, manca.
Salgono sul palco i veneti Valentina Dorme, che di questi tempi centellinano le loro apparizioni ma conservano il loro genuino sapore di cantautorato new wave. Poi gli Zu con le loro martellate math metal, ma senza chitarre per carità.
Sono i Diaframma a traghettare il pubblico verso l’imbrunire: Federico Fiumani, personaggio da sempre fuori dagli schemi, alterna nuove canzoni a vecchi successi con aplomb quasi inglese, ma il pubblico è in fiamme, è forse l’esibizione più acclamata. Giorgio Canali, chiacchierone, scherza sulla veneranda età che lo accomuna a Fiumani ma, diversamente dal toscano, pare voler gareggiare coi più giovani a chi è più dannatamente fottutamente rrrock.
E’ l’ora di punta dell’evento. C’è molta People e molto Involvement. La line up eterogenea permette di aggregare spettatori di gusti, generazioni e magliette molto diverse. Per pisciare nei cessi chimici c’è coda. Non è facile darsi gancio con tizia o caio, o riconoscere amiche di Facebook, più facile conoscerne di nuove. Ovunque manifesti, volantini, locandine, tra cui quello di un altro ottimo festival di tre settimane più in là: l’Atellana a Succivo (Caserta). La gola riarsa è continuamente rinfrescata dalle birrette. I morsi della fame sono mitigati dalle pizzette da sbrano.
A concludere, due gruppi ormai affermati, nel pieno della loro estate di maratone live lungo tutto lo stivale: sono Zen Circus e Il Teatro degli Orrori, freschi di pubblicazione dei loro rispettivi cd “Andate tutti affanculo” e “A sangue freddo”. Se avessimo una foto di copertina a suggellare l’evento, questa sarebbe Appino del Circo Zen a cantare in bilico, storto e distorto, arrampicato alle impalcature delle luci. Pierpaolo Capovilla del TDO è invece un esplosivo Giovanni Battista che battezza col suo sudore i giovani scatenati accoliti. E così la messa è finita, andate in pace, amen.
And the winner is… sulla via del ritorno, le preferenze della macchina (eravamo in 3) danno vincenti i Diaframma con 2 voti davanti agli Zu con 1 voto. Ma bravi tutti quanti, non si butta via niente signora mia.
ed ecco a voi l’angolo del riciclo
we love you, baby