L’estate è quella parte dell’anno che non ha un inizio preciso, ma ha cento conclusioni. Uno stillicidio di momenti finali, alcuni uguali per tutti ed altri variabili da persona a persona, fino alla conclusione universale che consideriamo il 21 settembre.
Per la prima volta ho pensato “l’estate è davvero finita” quando sono tornato dalle vacanze. Tutta la carica positiva accumulata è svanita appena riavviati i primi ingranaggi della routine. Se l’entusiasmo prodotto dalle vacanze si misurasse con l’abbronzatura, allora è bastata mezz’ora per sbiancarmi. Tornato a lavoro, ecco la seconda volta: “l’estate è finita” l’hanno detto i miei colleghi prima ancora che io potessi dire “l’.
La terza volta che l’estate è finita uno di cui non dirò il nome e una di cui non dirò il nome erano seduti su una panchina, con il culo sullo schienale e i piedi sul legno, come fanno i giovani al giardinetto, quali effettivamente essi erano. Lei gli ha detto: “ti voglio bene, ma è come se volessi tenerti in frigo, per aprirti quando sarò più pronta e serena”. Questa frase sanciva la fine della loro storia estiva. Lui che era molto giovane e ancora non sapeva bene come girano le cose, ci è rimasto male ed è stato in frigo per un po’ di tempo, poi è stato aperto, ma da un’altra lei di cui non dirò il nome. Un frigo è un frigo, evidentemente, non una cassaforte.
L’estate è finita per la quarta volta, e sembrava davvero l’ultima, quando è venuta una pioggia appuntita e un vento slavo che mi ha spaccato la schiena con un brivido. La prima coperta, la prima felpa, la prima sera che ho acceso la luce prima di cena. Siamo a 5, 6, 7 volte.
Di nuovo l’abituale palinsesto televisivo. Di nuovo il calcio, anch’esso palinsesto a sé. 8, 9 volte.
La protagonista della fine dell’estate n. 10, come tanti, sente il cambio di stagione definitivo quando inizia la scuola. La sua estate è stata la più lunga, la più spensierata, la più bella: quella dopo la maturità. L’addio agli inseparabili compagni di classe è stato un trauma, sembrava impossibile non rimanere legati per sempre. Al mare c’erano gli amici che si notava di più che diventavano grandi, perchè li vedeva solo un mese all’anno; ormai diventavano più importanti le serate che le giornate. Un ragazzo (come poteva essere quello di prima della panchina) la faceva ridere e le dava occasione di giocare all’amore, o almeno imparare come si fa. Poi hanno cominciato a chiudersi gli ombrelloni ed aprirsi gli ombrelli: era tempo di tornare a casa. La mattina del test d’ingresso per l’università, l’emozione dello scritto tra centinaia di perfetti sconosciuti le aveva fatto dimenticare le vacanze in un istante. Ha cominciato a conoscere nuove persone, era automatico e inevitabile trovare qualcuno con cui condividere un nuovo caotico destino. Gli ex compagni di classe era come se fossero rimasti indietro, come se fossero rimasti in classe. Il ragazzo del mare, beh forse era rimasto in frigo. Ora c’era tutto un universo che iniziava a scoprire, senza accorgersi, e un universo che iniziava a dimenticare, senza accorgersi.
E’ scontato, tutti su facebook ad agosto postano “Agosto” dei Perturbazione e a settembre “Settembre” dei Fine Before You Came. Ma “L’estate sta finendo” dei Righeira, lo ammetto, l’ho postata anch’io… 11.
Le città tornano a popolarsi (12), i paesi tornano a svuotarsi (13). Una foglia croccante si posa sul tuo gelato, comprato alla Romana in corso Inghilterra, la prima domenica senza una coda di almeno (14) persone davanti a te.
E così via, questo film ha altre decine di scritte “fine”, fino alla centesima, quella decisa dal calendario. Intanto viene una stagione che, fatalmente, ha cento inizi, e una vera fine non c’è.
Anche il fatto che abbia riaperto pizza Speedy è un inevitabile segno della fine dell’estate…
Ma quanto è stata dura l’estate senza pizza Speedy?
ti giuro, lo volevo davvero dire ma ho pensato che era una roba che sentivo solo io. e invece…!
L’Estate Sta Finendo io la posto tutti gli anni da quando ho un account di facebook, è un must. E’ come postare la Canzone di Natale degli Zen Circus a natale. Ah, esprimo il mio apprezzamento per i Fine Before You Came, bravo.
(e adesso basta comunque, io voglio il freddo e i felponi)