la ragazza del futuro cesare cremonini
Pop Rock

E io, ragazzo del passato

E così anche stavolta ho comprato il nuovo disco di Cremonini. Non è che l’ho fatto perché avendo tutti quelli prima devo fare la collezione. L’ho fatto semplicemente perché certi dischi bisogna averli. Eh, addirittura! direte. Ovviamente con “certi dischi” non intendo i tipici tipo quello con la banana o con il bambino dentro la piscina o i soliti che ha chiunque. Intendo quelli che in un pomeriggio feriale ti stendi sul divano perché vuoi schiacciare un pisolino feriale e allora metti le cuffie (L per sinistra R per destra devo sempre leggere) e apri la piattaforma alzando il sopracciglio “sentiamo cosa ha fatto di nuovo quella vecchia volpe” e malgrado l’apatia iniziale per l’ennesima volta incredibilmente scatta la corrispondenza fatata per cui ti riconosci e ti rispecchi come cinque dieci venti anni fa in un intero album che ascolti dall’inizio alla fine teso come una corda stampato come un francobollo incollato come una piastrella senza un attimo di stanchezza nemmeno una pausa un punto una virgola. Da quanto tempo realisticamente non vi accade di ascoltare un album di cinquanta minuti tutto di fila al primo ascolto senza distrarvi un attimo? Mi sono alzato dal divano, disatteso il pisolino feriale, ho aperto Discoteca Laziale e così anche stavolta ho comprato il nuovo disco di Cremonini.

E quindi stelle, pianeti, comete, galassie, soli, lune, costellazioni e tutti gli astri di cui sono piene le sue canzoni, tornano ad allinearsi per la comparsa di un nuovo album, La ragazza del futuro. Il settimo album, se togliamo …Squerez? con i Lunapop, che non so se considerare o no perché allora per me era più che altro “guilty pleasure”. Fu solo con il primo solista Bagus che iniziai a nutrire forte interesse, nonostante negli ambienti delle chitarre vigesse ancora il pensiero unico. Maggese, il maggio della mia vita, il Roberto Baggio del pianoforte, per me era sempre domenica. E poi Il primo bacio sulla Luna, il lato illuminato della Luna, a equilibrare la marea degli oscuri anni settanta inglesi che scaricavo dagli oceani digitali. Arrivavano insieme a La teoria dei colori i primi anni dieci, le ultime estati libere e spensierate prima di entrare nei nostri autunni liquidi di streaming e mobili di smartphone. Logico, pensavo quando anche l’universo critico arrivava a riscoprire Cremonini, sostenendo che a modo suo non era poi così male, che dopotutto trattasi di un cantautore che ha segnato i nostri tempi e può essere considerato erede di ___ (compilate pure voi con nome a caso). Comunque, più che logico, io continuo a trovare sempre elementi imprevisti e inaspettati nelle sue canzoni, e dalle orchestre all’elettronica, dal Novecento al Millennio, dal piuccheperfetto al condizionale, i Possibili scenari si allargavano sempre di più. E ora, cosa succederà alLa ragazza del futuro?

Le ragazze del passato, le case amate e d’un tratto abbandonate, i lavori fatti e finiti, gli amici fatti e finiti, le vacanze belle, i posti indie, i locali frequentati e d’un tratto sostituiti, i ricordi che non ricordo più ma basta un dettaglio per farmeli esplodere in mente: in ognuna di queste pagine di vita che hanno un solo lettore (io) c’è una canzone di Cremonini che c’entra, e se la torno ad ascoltare oggi ecco quel dettaglio di cui avevo bisogno che torna a esplodere in mente. Ascolto troppa musica nuova del venerdì, questo è sbagliato, dovrei ritornare più spesso sulle cose che conosco già bene, perché mi emozionano con le emozioni che rischio di non provare più. La ragazza del futuro sarà uno di quegli album che tra dieci anni, quando avrò necessità di riascoltare cose che conosco già bene, mi ricorderà questo peraltro indimenticabile 2022 (chissà cosa mi ricorderà di preciso). Non escludo che tra dieci anni potrei ritenerlo il suo migliore (che per me per ora resta Maggese). 

Una recensione vera e propria non ce l’ho, ma poche cose sparse:

  • “Ama e prova dolore”: il ritornello glassato di zucchero con l’anima amara, è il perfetto Cremonini-momentum. 
  • Quasi tutto l’album è scritto insieme a Davide Petrella, che aveva iniziato a fare l’autore proprio collaborando con Cremonini, e ora è tra gli autori più agognati nel pop italiano. 
  • La mia preferita è Stand up comedy
  • Per gli amici del Britpop: in Psyco dice “Se fossi Dio ti saprei dire Shiiiiiiine!” (noi la capiamo).
  • Chimica è quella che quando è finita la vorresti risentire di nuovo. 
  • A suonare la batteria c’è Steve Jordan, attuale batterista dei Rolling Stones. 
  • Dovessi fare la fascetta, come sui libri, scriverei “l’album che i Coldplay avrebbero sempre voluto fare”. 

E quindi, come accaduto nei miei anni da ragazzo del passato, credo che anche per tutto il resto di futuro mi terrò Cremonini in casa, che mi suonerà in italiano i Beatles, i Queen, gli Oasis e gli inglesis, e mi metterà in testa e in bocca parole e pensieri e sensazioni che dirò per sorprendere, per sognare, per amare, per provare dolore, per cantare con la mia voce qualcosa per me, qualcosa di diverso dal riflesso pavloviano delle musiche dei supermercati, della radio o di Sanremo. E su Sanremo potrei aprire un capitolo – la prima volta di Cremonini sul palco dell’Ariston, unico big della musica italiana a non esserci mai salito, a non averne bisogno, e ora a rompere così un tabù che durava da sempre, e io incerto se essere contento perché l’esibizione mi è piaciuta o se essere un po’ deluso perché è decaduta una piccola caratteristica che lo rendeva unico – ma è un capitolo che non aprirò perché grossomodo ho già detto tutto dentro l’inciso. 

Ok penso si sia capito piuttosto chiaramente che questo disco mi è piaciuto. È ora di finire il discorso: un bravo opinionista del web dovrebbe farlo in pieno storytelling chiudendo il cerchio aperto all’inizio dell’articolo – in questo caso io che mi sdraio sul divano e metto le cuffie e incredibilmente preso bene mi alzo e compro l’album eccetera – ma vi saluterò con una boutade che non c’entra assolutamente niente, né con l’album né con il discorso né con il divano, ed è scritto nella seguente riga: 

Da quando Valentino Rossi non corre più non è più domenica. 

Segui MySpiace su Instagram.

Così come Cesare Cremonini non è più quello dei Lunapop, forse anche tu non sei più quello del primo album (qui le magliette del MySpiace).

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

Potrebbe piacerti...

10 commenti

  1. Ci sono i big tristi degli anni 70 che non sono mai andati a Sanremo, i cantautori. Comunque io ho il disco con la ballerina di flamenco in topless e quello con la scimmia contornata dai numeri e allora il bambino nella piscina può pure affogare.

    1. I cantautori 70s comunque almeno un’edizione da “ospiti” se la sono fatta. A parte forse de Gregori, dovrei controllare

      1. Guccini, Lolli, questa gente qua a Sanremo?

        1. Ah ops non li avevo considerati come “big”!

          1. Per qualcuno presumo di sì. Parafrasando i Go! Team everyone is a big to someone.

  2. Ascolto poca musica italiana ma per Cremonini ho comprato anche i biglietti del concerto dello scorso tour. Canzoni iconiche senza tempo e perle nascoste, una grande discografia

    1. Intendi il tour 2020? Ti auguro che quest’anno sia la volta buona!

      1. No no intendo nel 2019, fortunatamente ho potuto andarci! 😀

  3. poi quando si parla di musica finisce sempre che arriva il tecnicismo, come con il cinema, come con la vita, e le cose scritte in piccolo. ma io ti dico che Cremonini mi fa emozionare e mi fa sorridere sempre e che spesso quando lo ascolto immagino di essere in un posto tranquillo, nella natura con il venticello che muove le foglie. insomma, mi fa stare bene e far stare bene le anime inquiete come me non è impresa facile. hai scritto un post molto bello, un po’ in ritardo ma ti dico bravo. adoro che non metti le virgole. tvb Lennon by Carmen

    1. Grazie Carmen, anche Laura Chiatti sarebbe d’accordo con te (è divertente dire cose che capiamo solo noi 🤭)

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.