Nelle vie di Milano sono misteriosamente comparsi cartelli e adesivi stradali, genericamente firmati “La Città della Salute”, che invitano le persone a svolgere esercizi fisici utilizzando semplicemente l’arredo stradale. Null’altro so, chissà chi o cosa c’è dietro, naturalmente il mio primo riflesso condizionato tipicamente torinese è equivalso a ipotizzare svariate dietrologie…
Il secondo riflesso condizionato è stato un paragone con la mia città: mi sono venuti in mente alcuni tormentoni “murali” che qui di tanto in tanto spopolano, dalle scritte in corsivo “poverini” di molti anni fa fino alle recenti “L. Jesus is coming very soon” (che vicino a casa mia è diventata addirittura very very soon! Ah, fretta di stagione).
Ma mentre a Torino sono parole parole parole, a Milano c’è maggiore senso pratico e la misteriosa campagna ha un intento prettamente salutista: il passante viene invitato in una sorta di percorso ginnico a eseguire fitness “urbano” a seconda del luogo in cui si trova. In cambio, come per esempio con lo Squat del Rappresentante in largo Cairoli, “guadagni 10 minuti di salute”.
Ecco, il terzo riflesso condizionato è stato immaginare l’impiegato pettinato, il manager rampante, la ragazza indie che, al diavolo l’imbarazzo, escono dalla loro “categoria” socialmente riconosciuta, dai tempi scanditi e dal contegno milanese per improvvisare uno step sui gradini del Duomo o correre da una fermata all’altra o fare uno slalom tra i lampioni, per poi nuovamente tornare composti nel loro ruolo e mimetizzarsi nel viavai della folla come se nulla fosse successo. Un lampo di imprevedibilità in una giornata di noia.
Osereste guadagnare 10 minuti di salute? O almeno perdere 10 minuti di routine…