[Intermezzo pop sull’estate a Torino]
C’è stato il falò di San Giovanni caduto nella direzione giusta, il curioso caso della spiaggia dei Murazzi, il rogo alla Cavallerizza perché la mafia incendia solo d’estate, quel concertino da quel balconcino che è sempre in bilico ma che non crolla mai, la pioggia e gli eventi annullati e i “ma se piove si fa lo stesso?” su facebook, le verifiche dei fonorilevatori che sono gli etilometri della musica, un torneo di tennis proprio qui in borgata Polo Nord, il Traffic con un fortissimo concerto dei Litfiba e un Max Pezzali precox e interruptus, i mondiali con i maxischermi e gli sconti al Carrefour, le restrizioni alla movida di San Salvario, metto un punto respiro un attimo e vado a capo.
Ringrazio i bar, le piste ciclabili, i fiumi, i libri, i cinema all’aperto, i cd e vabbè anche spotify, le pizze d’asporto e/o kebab, Luppolo Il Nano, gli amici rimastoni, la Coppa del Nonno, i locali che non chiudono, i parchi e le panchine per avermi garantito una piacevole permanenza in Torino. “Bella la città d’agosto”, ma dove vai, ma che ne sai, se non ci stai.
Firmerei per una nuova estate così piovosa, fresca, scozzese, introversa.
Ma chi è questa Marianne Mirage? Pezzaccio dell’estate, se è stata.
Introversa soprattutto, my friend.
ma quest’anno mi introverto anch’io và
brava. che gli restino di noi solo i selfie
come quello che abbiamo fatto dove la Dora si incontra con il Po
non so se eravamo piùbbelli noi o torino neeeee
io ho ancora quello con dietro le caprette