ciao cuore riccardo sinigallia
Pop Rock

Ciao Cuore è la mia canzone dell’estate

All’inizio avevo immaginato un articolo sulle canzoni italiane dell’estate, quelle stupidine che infestano le radio, ma in particolare di quel genere che i normali chiamano indie, e gli indie chiamano itpop. C’è tanto materiale: i TheGiornalisti con Felicità Puttana, Calcutta con Paracetamolo, Lo Stato Sociale con Facile, Coma Cose con Post concerto, Frah Quintale feat. Giorgio Poi con Missili, Carl Brave feat. la qualunque con Fotografia. Un articolo leggerino, frizzantino, con le battutine, coi sorrisini, coi sofficini. D’altronde, è estate: poca voglia di fare i profondoni, tanta voglia di cazzeggiare. Poi, senza preavviso, a gamba tesa e all’ultimo minuto, irrompe una canzone che manda all’aria tutto questo discorso e qualunque commedia all’italiana: benvenuta Ciao Cuore di Riccardo Sinigallia.

Il 28 Agosto appare questo video con attore Valerio Mastandrea. È un’arma a doppio taglio, perché l’attenzione facilmente si sposta sul personaggio e fatica a restare sulla canzone. Ma se chiudo gli occhi e tengo aperte solo le orecchie ci sono un paio di cose che mi attraggono non poco al primissimo ascolto.

La prima è l’inizio della canzone, che armonicamente sembra senza senso, eppure apre improvvisamente al crescendo del ritornello che decolla e ti porta via. La seconda è che, pur volando tra i venti leggeri delle canzoni dell’estate, esce nel momento più strampalato possibile, cioè quando l’estate è appena finita. Questo per me è una manna, perché le strategie un po’ sbilenche mi affascinano. «Addio cuore che aspettavi l’estate e l’estate è già qui», sentita nel weekend del rientro, nel sudaticcio controesodo, tra un’Onda Verde e un GR Sport, alla vigilia dell’ennesimo settembre delle nostre vite, a chi potrebbe drizzare le antenne se non a quelli come me?

E invece io

Ciao Cuore mi fa venir voglia di aprire un capitolo su Riccardo Sinigallia e le canzoni dell’estate. Ma sarebbe troppo lungo, visto che è tra gli autori di pezzi arcinoti come Vento d’estate per Max Gazzé e Niccolò Fabi, e Due destini per i Tiromancino: ogni commento sarebbe inutile. E invece io voglio parlare di E invece io.

Ogni anno ogni giorno di Ferragosto mi capita di mettere su un suo disco, sempre lo stesso: Per tutti. Perché proprio a Ferragosto? Non lo so ma forse la risposta sta nelle prossime righe. Premo Play (ho detto premo, non clicco, c’è differenza) e c’è subito un lungo e lento intro strumentale. La sua voce sceglie di iniziare l’album dicendo le parole: «E invece io». E infatti io, acceso il disco, ed escluso il mondo esterno, escluso il rumore della realtà, escluso qualunque contatto con la terra, inizio insieme a lui il mio discorso personale che parte sempre invariabilmente con un …e invece io.

Da lì in poi, malinconia a secchiate, anzi no, sgocciolata tra lunghi intervalli che fanno venire sete di sapere cosa dirà dopo. Una canzone dell’estate minore traboccante di mezza età, di rimpianto, di piedi nudi nella sabbia un po’ freddina. Un flusso di coscienza che è molto molto lento, perché probabilmente «ballando al tempo dell’anima mia» non è una danza frenetica, al contrario. La metto qui, in modo che i valorosi possano ascoltarla e i pigri passino oltre. 

E invece Ciao Cuore

E invece Ciao Cuore mi sembra che di questa sia complementare. Forse non migliore, forse non più emozionante, ma che comunque arriva come una destinazione, dopo il viaggio interno di cui sopra che ogni Ferragosto puntualmente parte e va da nessuna parte. Una canzone con cui lasciarsi andare, senza pensare a niente, finalmente, anche se si pensa sempre a qualcosa, purtroppo.

Ciao Cuore sono probabilmente le uniche parole di italiano che conoscono tutti i sette miliardi di abitanti del pianeta (manca solo Ti Amo). Sarà la sua occasione per accedere al mainstream vero? È un po’ ingiusto che Riccardo Sinigallia rimanga all’ombra delle luci della ribalta che illuminano i cantanti per i quali spesso scrive. Eterno premio della critica senza avvalersi dell’aiuto del pubblico. Per tutti era un disco per pochi, ovviamente, nonostante il nome. E poi, quello sfortunato episodio dell’eliminazione da Sanremo: un meritevole come lui viene espulso, invece pochi anni dopo, nonostante i raggiri al regolamento, la fuffa viene premiata.

Non capisco neanche bene se Riccardo Sinigallia sia un più un autore o un produttore o un cantante. E magari pure lui non sa/non risponde. In ogni caso, con ben poca lucidità, spero con tutto il cuore che Ciao Cuore gli dia un successo enorme, eccessivo, schifoso, indecente, assurdo. L’ho visto dal vivo con piacere un paio di volte, ma spero che per i prossimi concerti la gente si accapigli per pagare dieci volte il prezzo in secondary ticketing, cose così insomma.

Per ora, nel momento in cui l’estate finisce, è finalmente arrivata la mia canzone dell’estate 2018.


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Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

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3 commenti

  1. Riccardo Sinigallia è il cantautore più sottovalutato di sempre…in maniera inspiegabile (o forse spiegabile…dato che la ggggente ascolta i TheGiornalisti…). “Ciao Cuore” è bellissima e la combo con Mastandrea è vincente…anche il video di “Solo per te” è bellissimo. Un pò meno meno Coez un pò più Sinigallia perfavore!

    1. Sono d’accordo, come puoi immaginare. Quando cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, penso che almeno la presenza delle canzoncine estive standard serve a farmi apprezzare di più il momento in cui esce un pezzo tipo Ciao Cuore (o qualsiasi cosa di Riccardo Sinigallia, anche). Cosa che non è mai scontata.

  2. Una sorta di “per aspera ad astra” speranzosa e musicale. Mi piace. Ciao Cuore (o qualsiasi altra cosa esca di Riccardo Sinigallia) ce la porteremo per tutto l’inverno…che dura mooooolto più dell’estate. Evviva!!!!

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