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Bellissima, bravina

Le ultime notizie che ho avuto di Ana Ivanovic risalgono a quando si è sposata a Venezia con il calciatore Bastian Schweinsteiger (molto famoso ma che ho dovuto copiaincollare da internet, maledetti cognomi tedeschi).

Il matrimonio è importante nel tennis. Essendo la vita di questi giocatori mediamente più noiosa degli altri sportivi come i calciatori, il matrimonio è un evento che spezza questa monotonia, e riafferma il valore del tennis come fenomeno di costume, argomento da salotti, interesse di tendenza, capriccio per ricchi, insomma tutto ciò che gli altri sport non sono.

Quando io e Mago Matteo parliamo di tennis nei salotti, uno dei nostri argomenti preferiti sono i giocatori diventati numeri 1 del ranking mondiale senza alcun apparente motivo. Ana Ivanovic è una di questi.

Credo che sia diventata numero 1 solo perché era incredibilmente bella, più bella della Sharapova. È andata così: a un certo punto (Roland Garros 2008) il computer che elabora le classifiche della WTA è rimasto confuso da cotanta grazia. In preda a un bug sentimentale l’ha spedita dritta dritta alla posizione numero 1 del mondo, addirittura sopra la Sharapova.

In quel Roland Garros la ventenne Ana Ivanovic ha vinto causa bellezza. Gli arbitri non potevano farci niente. Le giocatrici si sentivano perdenti in partenza. Gli spettatori guardavano solo la sua parte di campo. Persino i raccattapalle, ancora ragazzini, sentivano un turbamento dentro di loro che gli seccava la saliva e gli inciampava la corsa verso le palline sotto la rete.

Ma Ana è più bella che brava. Penso di non aver mai visto una partita dove abbia giocato davvero bene. Sprecona, imprecisa, emotiva, e con quel servizio maldestro che finiva sempre a metà rete, perché lanciava male la palla e io davanti alla tv mi arrabbiavo con lei, Ana, stai lanciando male la palla! Perché se non riesci nemmeno a lanciare la palla mi fai sentire come uno che tifa per te solo causa bellezza.

La sua carriera è stata attraversata da tanti infortunî. Operazioni, riabilitazioni, allenamenti per tornare in forma. Potete immaginare che noia, ogni volta, dire ai giornalisti le solite cose. “Ora mi sento al top…” “Sono pronta per tornare ad alti livelli…” “Ho ripreso confidenza col mio tennis…”.

Cazzate.

Stavolta si è finalmente liberata di un peso: ha detto a tutti ciao ciao.

Serba di Belgrado, scorpione del 6 novembre, Ana Ivanovic lascia il tennis a 29 anni. Come i grandi campioni, non indugia aspettando il declino, e si consegna alla storia al suo massimo: bellissima, bravina.

Foto via https://goo.gl/wSJpZl

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

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