federico fiumani diaframma cover
Pop Rock

Altri modi di storpiare una canzone

Che poi sembra quasi che prendere una canzone, cambiare le parole, ritorcerla contro al suo autore, gracchiarla a tradimento sul palco più importante d’Italia, accoltellando alla schiena in diretta tv nazionale un ex amico, sia il torto più grande che si possa fare. Ok, è roba da stronzi (ogni riferimento a Sanremo 2020 è poco casuale) ma per noi comuni mortali appassionati di musica c’è qualcosa di ancora peggio. 

Il peggio del peggio è quando prendono una canzone molto bella e – con pochi aggiustamenti qua e là – la normalizzano, la neutralizzano, la camomillano. Prendiamo per esempio L’Officina della Camomilla, quando aveva fatto una cover di L’amore segue i passi di un cane vagabondo dei Diaframma.

Il risultato è davvero sorprendente. Il cantante de L’Officina ecc ecc reinterpreta la canzone in maniera quasi normale, se non per un dettaglio. Modifica piccolissime parti del testo – che corrispondono forse alle parti più belle scritte da Federico Fiumani! – e le sostituisce a modo suo, in un modo più mite e convenzionale, più rassicurante, più “indie” nella vulgata odierna del termine.

Metto qui il testo originale, con in grassetto le correzioni indie de L’Officina della Camomilla. In fondo all’articolo – se volete – vi ascoltate le due versioni.

Seduti a tavola di quel misero caffè
Tu come stai… bla… bla… bla
Io come sto… bla… bla… bla…
Che senso c’è,
A unir parole con le altre
Che senso c’è,
Qui non si arriva a niente e amore, se vuoi mangiare fallo con le mani,
fossi in te non mi riguarderei.
Il cameriere ci ha sorriso, altrimenti nessuno mi ama,
[La cameriera mi ha sorriso, altrimenti nessuno mi ama]
Io voglio aspettare che la fame cresca e che magari non passi mai.
[Io voglio aspettare che la follia cresca e magari non passi mai]
Hai un vestito nuovo? No, è lo stesso rivoltato…
Usi secche pulizie?, o hai soltanto simbolismi oscuri…
Il vero amore…
Il vero amore
Il vero amore forse è là fuori,
Il vero amore è lontano nelle ruote del mio furgone, nel suo motore ormai nuovo…
[Il vero amore è lontano nelle ruote della mia bici bordeaux, nel suo manubrio leggero]
È negli occhi del cameriere, dentro i suoi muscoli giocondi.
[È negli occhi della cameriera, e nei suoi riccioli giocondi]
Il vero amore è negli occhi dei cani vagabondi,
Il vero amore sorride soltanto ai cani vagabondi,
Il vero amore è negli occhi di un cane vagabondo.
Il vero amore è nei passi di un cane vagabondo,
Il vero amore sorride soltanto ai cani vagabondi,
Il vero amore è negli occhi di un cane vagabondo.

Con queste piccole correzioni indie, la canzone perde quasi tutto. Perde la fame del cane vagabondo, sostituita dal concetto della “follia” (mmm brividi…). Perde il cameriere maschio con la sua presenza ambigua e i suoi “muscoli giocondi”, sentore di minaccia esterna e competizione sessuale (o al contrario di gaia curiosità? Chissà), sostituito dalla situazione più androcentrica e banalmente eterosessuale con la cameriera donna dai “riccioli giocondi” (mmm sexy…). Perde il furgone e il suo motore ormai nuovo e la sua puzza di viaggi che giorno dopo giorno portano l’amore vagabondo in ogni dove, sostituito dalla “bici bordeaux” col “manubrio leggero” (mmm sardina…).

Oddio ma cosa sto facendo, sto pure cercando di spiegare una canzone dei Diaframma? Mi fermo qui perché non voglio passare per il maestrino, il professorone (odio quelli come me). In fondo ognuno in una canzone ci vede quello che vuole. Ognuno è anche libero di prendere una canzone e modificarla come si sente, purtroppo. Ognuno può anche avere il proprio gusto: infatti il colpo di grazia di questa storia arriva poco sotto la versione-Camomilla su Youtube, dove un commento dice “Amo questa cover, la venero. Fiumani è un genio, ma così è più felice e tenera :)”…

…Bleah. Come vedete, il male assoluto non è la storpiatura, la vendetta, il litigio, le brutte intenzioni, la maleducazione. Il male assoluto è la bici bordeaux, il manubrio leggero, i riccioli, la tenerezza, la camomilla. 

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Questo è un articolo su altri strascichi del #bugogate. 

Paolo Plinio Albera

Muovo i primi passi falsi nella musica scrivendo canzoni.
Trovo quindi la mia strada sbagliata nella scrittura e nella creatività.
In poco tempo faccio passi indietro da gigante, e oggi ho un blog: il MySpiace.

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2 commenti

  1. Beh, pure prendere “Siberia” e farne quella versione aggiornata (pure con la copertina di Fior che oggi si porta molto), come ha fatto lo stesso Fiumani mi pare discutibile . Era meglio se rimaneva nel ghiaccio degli anni 80 tra Cure e Bilal.

    1. Almeno quella l’ha scritta lui e può disporne a suo piacimento. Coverizzare Siberia vuol dire andare incontro a una sicura sconfitta, anche con le migliori intenzioni del mondo

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